Black Clover vol. 14

Titolo: Black Clover

Volume: 14

Storia: Yûki Tabata

Disegni: Yûki Tabata

Casa editrice: Planet Manga

Data pubblicazione: 13/12/2018

Pagine 200

Formato: 11,5×17,5

Riassunto:

La squadra di Yuno porta facilmente a casa la vittoria grazie al formidabile attacco di Noelle, esso fa pentire anche il fratello Solidi di averla derisa e provocata. Nel primo round del secondo turno Asta, Mimosa e Xerx affrontano Magna, Sol e Kirsch, lo scontro è molto bilanciato, ma il lavoro di squadra fatto da Asta e compagni con l’aggiunta delle trappole di Xerx coglie di sorpresa gli avversari portandoli alla sconfitta. Il secondo scontro vede avversari Finral e Langris, quest’ultimo non sopporta che il fratello possa superarlo e lo ferisce gravemente durante lo scontro; Langris è seriamente intenzionato a ucciderlo, ma Asta, Magna e Luck lo bloccano all’istante. L’Imperatore Magico li blocca tutti e permette alla squadra di Asta e di Langris di sfidarsi subito; l’aggressività del nobile mette in difficoltà i tre membri avversari, a né Asta, né Zora vogliono farsi battere da una persona che non ha nessun rispetto per gli altri, soprattutto se sono più deboli, così grazie alla magia di Trappola Xerx respinge l’attacco nemico e nel frattempo Asta ricorre alla sua forma demoniaca e pone fine allo scontro. 

 

Commento:

Langris è sempre stato fin da piccolo un bambino un po’ particolare, possiamo dire quasi asociale; probabilmente ha iniziato a voler essere sempre migliore di Finral per essere tenuto in considerazione e lodato dai genitori per non essere abbandonato. Questa forma di “crescita” da parte dei genitori è diffusa un po’ ovunque, ma pare che nei paesi orientali sia molto presente (in base a quello che vedo almeno nei manga) e posso capire quanto sia distruttiva per l’educazione dei bambini. Il fatto inspiegabile è il desiderio smisurato di Langris di voler eliminare il fratello una volta per tutte, in quel momento di furia Asta e altri cavalieri magici presenti hanno ricondotto la sensazione provata alla stessa sentita nello scontro contro l’Occhio Magico della Notte Bianca. 

Zora è il vero nome del ragazzo che si spaccia per Xerx e devo dire che è proprio il mio tipo di personaggio. Mi ricorda molto Stain di My Hero Academia, però almeno non è così brutale, ma gli ideali sono gli stessi: entrambi si avventano su chi ricopre un ruolo solo per la fama o i soldi senza però rispettare davvero il compito alla base dello stesso, ovvero proteggere le persone ad ogni costo. Anche il padre di Zora ha sempre ammirato i Cavalieri Magici e dopo tanti sforzi è diventato uno di loro, ma dopo essere morto in missione a causa del fuoco amico (ebbene si, alcuni cavalieri magici non si curano affatto dei compagni più deboli o plebei) Zora ha deciso di dedicarsi a punire chi non rispetta il codice dei cavalieri (giustamente aggiungo io). Oggi abbiamo visto un’altra applicazione della sua magia: disegnando il cerchio magico sul suo corpo può respingere gli attacchi e ridirezionarli (una volta sola) con il doppio della potenza. Zora tiene molto in considerazione le parole del padre ed è per questo che ha iniziato a collaborare con Asta e Mimosa. 

Asta si è trasformato anche in questo volume, la seconda volta il suo aspetto era molto simile a un demone nella parte destra del corpo: gli è spuntato un corno e un’ala; siamo tutti curiosi di vedere la trasformazione finale (sappiamo che ci sarà😏). 

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